Pubblicato il vol. 11 (2017) di “Studia et Documenta”
L’Istituto Storico San Josemaría Escrivá ha di recente pubblicato il vol. 11 (2017) della rivista Studia et Documenta. Come di consueto il volume presenta cinque parti: un quaderno monografico, una sezione dove sono presenti gli studi e le note, una terza riservata alla pubblicazione di documenti, la quarta con informazioni riguardo l’attualità e infine una di carattere bibliografico. Il volume si chiude con una sezione dove vengono presentati diversi indici relativi al contenuto dei primi dieci numeri pubblicati della rivista.
Il tema monografico, a cui viene dedicata la prima parte del volume, è incentrato sui viaggi di San Josemaría Escrivá in America Latina tra gli anni 1974-1975.

25 maggio 1974, tertulia nel Centro di Studi Universitari do Sumaré (Brasile)
Nel primo degli articoli monografici, di Carmen-José Alejos, viene illustrato il contesto storico e religioso dell’America Latina immediatamente dopo il Concilio Vaticano II, periodo caratterizzato dall’insorgere di alcuni movimenti di protesta, critica e diserzione nel seno della Chiesa, con il conseguente disorientamento dei fedeli. San Josemaría Escrivá cercò di risollevare gli animi dei membri dell’Opus Dei, ai suoi amici e parenti, confermandoli nella fede, riempendoli di speranza e incoraggiandoli a rimanere fedeli al Magistero della Chiesa. Segue un articolo di Carlo Pioppi che offre una visione d’insieme dei viaggi di Escrivá in America, inserendo nel suo studio il viaggio che questi realizzò in Messico nel 1970.

25 maggio 1974, tertulia nel Centro Culturale Rio Claro (Brasile)
I due articoli che completano il quaderno monografico, di Alexandre Antosz e María Eugenia Ossandón, studiano i viaggi di San Josemaría rispettivamente in Brasile ed in Cile, così come le riunioni che egli tenne con membri dell’Opera e altre persone. Le questioni trattate negli incontri fanno intendere quale fosse lo scopo dei viaggi di San Josemaría: il suo messaggio era spirituale, non politico, cercava di incoraggiare l’unione, non lo scontro. Nell’articolo di Alexandre Antosz viene analizzato il contesto in cui avvenne il viaggio in Brasile così come il contenuto dei colloqui che ebbero luogo in questo paese, dove prevalse un clima di attesa festivo e caloroso. Nell’articolo della Ossandón il lettore troverà un’ampia descrizione del panorama politico cileno così come la difficile situazione della Chiesa Cattolica nel paese. Qui San Josemaría preferì non convocare riunioni troppo grandi in luoghi pubblici, in modo tale che il clima fosse il più familiare possibile. Inoltre l’articolo rende conto della decisione di San Josemaría di declinare l’invito da parte del Governo perché si evitasse di dare al viaggio una interpretazione politica.

Villa Tevere a metà degli anni cinquanta vista dall’angolo di Viale Bruno Buozzi-Villa Sacchetti
La sezione Studi e Note comprende due articoli di indole molto diversa. Nel primo, Mercedes Montero, analizza un’iniziativa portata avanti dalle prime donne dell’Opus Dei, l’editoriale Minerva, negli anni ’40 del secolo scorso. Questa aveva come obiettivo promuovere la lettura dei libri di buona dottrina, sia classici sia moderni. Nel secondo articolo, Alfredo Méndiz compie un ripasso della storia e delle origini di Villa Tevere, l’edificio dove attualmente si trova la sede centrale dell’Opus Dei a Roma.
Nella sezione Documentazione Fernando Crovetto studia i primi passi dell’Opus Dei in Italia attraverso la corrispondenza tra José Orlandis e Salvador Canals da Roma con i membri dell’Opus Dei a Madrid durante gli anni 1942-1943. Tramite tale corrispondenza si approfondiscono i primi passi dell’Opera nella Città Eterna e il modo in cui, dagli inizi fino ad oggi, lo spirito dell’Opus Dei ha influito nelle diverse sfere della vita personale (professionale, spirituale, ecc.).
La sezione dedicata al Notiziario raccoglie brevemente le Conferenze e gli studi sull’Opus Dei realizzati in ambito accademico dai membri dell’Istituto Storico San Josemaría Escrivá, e a seguire gli atti di presentazione del libro pubblicato da J. L. González Gullón sull’Accademia DYA.
Nella Sezione Bibliografica il lettore troverà un’estesa nota bibliografica realizzata da Josep-Ignasi Saranyana circa la biografia di Raimon Panikkar pubblicata nel 2013 dallo studioso polacco Maciej Bielawski. A seguire vengono presentate due recensioni: la prima, compiuta da María Eugenia Ossandón, sul libro di Pilar Río Los fieles laicos, Iglesia en la entraña del mundo. Reflexión teológica sobre la identidad eclesial de los laicos en un tiempo de nueva evangelización, pubblicato da Palabra, Madrid 2015; e la seconda, realizzata da Santiago Martínez Sánchez, sul libro di Jesús Sevilla Lozano Miguel Fisac. ¿Arquitecto de Dios o del “Diablo”? , pubblicato dall’editoriale Nueva Utopía, Madrid 2014. Questa sezione inoltre comprende 14 schede bibliografiche e un elenco preparato da J. M. Fernández e S. Martínez con la bibliografia generale di e su San Josemaría pubblicata tra il 2010 e il 2013.
Il volume si conclude con una sezione con gli indici dei primi dieci numeri di Studia et Documenta. Sono sei in totale: su tutti i volumi pubblicati; sugli autori e i loro rispettivi articoli che sono apparsi sulla rivista; sui documenti storici pubblicati e analizzati nella sezione Documenti, ordinati cronologicamente; un indice onomastico con le persone citate nella rivista, una con le opere censite e l’ultimo, con le schede bibliografiche presentate.