Infanzia a Barbastro (1902-1915)

Casa natale di Josemaría Escrivá, prima della sua demolizione avvenuta negli anni settanta.
Josemaría Escrivá de Balaguer nacque a Barbastro (Huesca, Spagna) il 9 gennaio del 1902. I suoi genitori si chiamavano José e Dolores. Ebbe cinque fratelli: Carmen (1899-1957), Santiago (1919-1994) e altre tre sorelle minori,che morirono da piccole. Il matrimonio Escrivá impartì ai suoi figli una solida educazione cristiana.
La famiglia Escrivá a Logroño (1915-1920)
Nel 1915, gli affari del padre, che era commerciante di tessuti, andarono in crisi e dovette trasferirsi assieme alla sua famiglia a Logroño, dove trovò lavoro come dipendente di un negozio. In questa città, Josemaría intuì che Dio voleva qualcosa da lui, senza sapere esattamente che cosa. Pensò che avrebbe potuto scoprirlo più facilmente se si fosse fatto sacerdote e cominciò a prepararsi, prima nel seminario di Logroño e più tardi, nel 1920, in quello di Saragozza.
Gli anni a Saragozza (1920-1927)

Con suo fratello Santiago nel 1921.
Seguendo un consiglio di suo padre, intraprese anche gli studi civili di Diritto, iscrivendosi come privatista all’università di Saragozza. D. José Escrivá morì nel 1924, e Josemaría divenne capo famiglia. Sua madre e i suoi fratelli si trasferiscono a Saragozza. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 28 marzo del 1925, e cominciò ad esercitare il ministero a Perdiguera, una parrocchia rurale, quindi a Saragozza, presso la Chiesa di San Pietro Nolasco. Chiesa di San Pietro Nolasco, demolita nel 1930.
La Fondazione dell’Opus Dei e la dedizione verso i malati e i poveri (1927-1936)
Nel 1927 si trasferì a Madrid, con il permesso del suo vescovo, per conseguire il dottorato in diritto. Qui, il 2 ottobre del 1928, Dio gli fece vedere la sua missione: la chiamata universale alla santità nella

Con Ricardo Fernández Vallespín e Juan Jiménez Vargas, due dei primi membri dell’Opus Dei, a metà degli anni Trenta.
vita ordinaria e nel lavoro. Quel giorno nacque “l’Opera di Dio”- che, tradotto in latino, rimarrà per sempre l’ “Opus Dei”– senza tralasciare il ministero pastorale affidatogli presso il Patronato dei Malati, che lo metteva ogni giorno a contatto con le malattie e la miseria negli ospedali e nei quartieri popolari di Madrid. Dal 1931 è cappellano del Patronato di Santa Isabella, divenendone rettore nel 1934.
La Guerra Civile Spagnola (1936-1939)
Josemaría Escrivá si trovava a Madrid quando, nel 1936, scoppiò la guerra civile. La persecuzione religiosa lo costrinse a rifugiarsi in diversi luoghi. Esercitava il ministero sacerdotale clandestinamente, finché riuscì a lasciare Madrid. Dopo aver attraversato i Pirenei, riparando nel sud della Francia, si stabilì temporaneamente
a Burgos.
Predicatore itinerante (1939-1946)

Con Julián Urbistondo, allora studente a San Sebastián (1944).
Terminata la guerra, nel 1939, fece ritorno a Madrid. Nello stesso anno terminava i suoi studi per il dottorato in diritto e pubblica Cammino, il suo libro più conosciuto. Negli anni successivi predicò numerosi esercizi spirituali in tutta la Spagna per laici, sacerdoti e religiosi. Fino al 1946 continua ad essere, inoltre, rettore del Patronato di Santa Isabella. Dirige l’espansione dell’Opus Dei attraverso le principali città della penisola iberica.
Roma e il Concilio Vaticano II (1946-1965)
Nel 1946 si stabilì a Roma. Ottenne il dottorato in teologia alla Lateranense. Fu nominato consultore di due Congregazioni vaticane, membro onorario della Pontificia Accademia di Teologia e prelato d’onore di Sua Santità. Da Roma darà impulso all’avvio e al consolidamento delle attività dell’Opus Dei, dopo la sua approvazione da parte della Santa Sede, verso i cinque continenti.Seguì attentamente i preparativi e le sessioni del Concilio Vaticano II (1962-1965) intrattenendo fitti rappporti con diversi padri conciliari. A Roma (1947), con Pedro Casciaro e Alberto Martínez.
Il consolidamento dell’Opus Dei (1965-1975)

Nel 1967, assieme ad alcune donne dell’Opus Dei.
Da Roma si recò più volte in vari paesi europei, per dare impulso all’avvio e al consolidamento delle attività apostoliche dell’Opus Dei. Per gli stessi motivi, fra il 1970 e il 1975, fece lunghi viaggi in Messico, nella penisola iberica, in Sud America e in Guatemala, tenendo riunioni di catechesi con gruppi numerosissimi di persone. Morì a Roma il 26 giugno del 1975 in odore di santità.
Canonizzazione
Il 17 Maggio del 1992 Giovanni Paolo II beatificava Josemaría Escrivá de Balaguer. Dieci anni dopo, il 6 ottobre del 2002, lo proclama santo a Piazza San Pietro, alla presenza di migliaia di persone.
Statua di san Josemaría nelle mura esterne della Basilica di San Pietro, a Roma