“Dare valore divino a ciò che è umano”: questa frase, tratta da una delle Lettere di San Josemaría recentemente pubblicate, riassume il carisma che il fondatore dell’Opus Dei ricevette nel 1928 e che lo portò a predicare la possibilità di condurre una vita santa in mezzo al mondo e nel lavoro.
I quattro nuovi testi appena pubblicati da Rialp sono stati scritti da San Josemaría verso la fine della sua esistenza, negli anni ’60, e sono una raccolta di note e idee che aveva preso durante tutta la sua vita. In essi tratta in profondità alcuni aspetti centrali dello spirito e del compito evangelizzatore dell’Opus Dei.
Il lavoro di redazione critica e di annotazione è stato realizzato da Luis Cano, ricercatore dell’Istituto Storico San Josemaría Escrivá, già coinvolto nella pubblicazione di altri testi inediti del fondatore dell’Opus Dei (Lettere I e In Dialogo con il Signore). Il nuovo volume è il decimo della Collezione delle opere complete di Escrivá, che l’Istituto Storico sta portando avanti da anni.
Sono scritti essenziali per comprendere il carisma e la proposta ecclesiale specifica dell’Opus Dei. Ma la loro lettura può interessare anche persone di ogni tipo, che si chiedono come seguire Gesù Cristo nel mondo di oggi, attraverso percorsi ecclesiali molto diversi dall’Opus Dei.
I quattro testi sono stati numerati da 5 a 8 in questa edizione. Due di essi (n. 5 e n. 7) sono dedicati a un tema molto importante e attuale: i giovani. La prima si concentra sull’educazione cristiana dei giovani, ai quali propone come orizzonti “ordinare tutta la cultura alla salvezza, illuminare con la fede tutto il sapere umano, formare cristiani pieni di ottimismo e di slancio capaci di vivere la loro avventura divina nel mondo” (Lettera n. 5, 6).
La Lettera n. 7, d’altra parte, stabilisce le linee guida dell’apostolato dell’Opus Dei con i giovani: aiutarli a formare la loro personalità e ad essere liberi, dare loro una buona conoscenza della dottrina cristiana e incoraggiarli ad avere un atteggiamento di servizio nella vita, sia verso Dio che verso gli altri. E soprattutto: “Fate in modo che, nella loro prima giovinezza o nella loro adolescenza, siano mossi da un ideale: che cerchino Cristo, che trovino Cristo, che parlino con Cristo, che seguano Cristo, che amino Cristo, che restino con Cristo” (Lettera n. 7, § 12).
La Lettera n. 6 è una sintesi di tutto il carisma dell’Opus Dei. Pertanto, tratta numerosi temi, tra i quali spicca l’unione tra la contemplazione di Dio e l’amore per il mondo, due concetti che a prima vista sembrerebbero incompatibili. Un’altra chiave di questo documento è la specificità dell’attività evangelizzatrice dell’Opus Dei, dove c’è una “intima e totale unione tra lavoro professionale e apostolico” (Lettera n. 6, § 42). La sua missione, afferma il Fondatore, è “raccogliere con la gioventù il tesoro del Vangelo, perché arrivi in ogni angolo della terra” (Lettera n. 6, § 31).
L’ultima Lettera del volume è la n. 8. In essa spiega la vita cristiana nella chiave del servizio: servire Dio, servire la Chiesa, in un esercizio cosciente della libertà. “La legittima libertà degli uomini – così inizia questa lettera – se sono veramente onesti, con l’aiuto divino, li porta al desiderio di servire Dio e le sue creature” (Lettera n. 8, § 1).
Il volume contiene un’introduzione generale e brevi introduzioni a ciascuna delle Lettere, che spiegano i criteri metodologici, le questioni di critica testuale e altre caratteristiche di ogni documento, così come le note originali e l’apparato critico, che dà conto delle varianti nei vari manoscritti e fonti.
In tutto il testo ci sono succinte note esplicative, così come riferimenti biblici e patristici, ecc. L’edizione include una sezione di facsimili, un indice delle citazioni dalla Sacra Scrittura, un indice dei nomi e un altro dei soggetti, così come la bibliografia utilizzata.
Josemaría Escrivá de Balaguer, Cartas (vol. 2), Madrid, Rialp, 2022, XX+252 pp.
ISBN: 978-84-321-6017-2
Formato: 16×24 cm